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Il miracoloso farmaco che fa perdere peso

Tirzepatide ha impressionato i ricercatori e reso l’approccio farmacologico all’obesità ancora più efficace.

Scritto da Redazione

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Foto di Ronit Shaked/Unsplash

Tirzepatide fa parte dei cosiddetti incretino-mimetici, ovvero quei farmaci che simulano le incretine, ormoni prodotti a livello gastrointestinale che hanno un importante ruolo nella regolazione della glicemia.

Le incretine endogene sono il GLP-1 e GIP, Tirzepatide è l’unico incretino-mimetico in grado legare entrambi loro i recettori. Storicamente gli incretino-mimetici sono stati sviluppati per trattare il diabete di tipo 2. Ci si è resi conto ben presto però di come siano molto efficaci anche nel ridurre il peso.

Qual è lo stato dell’arte?

Eravamo rimasti nel 2021 con gli eccezionali risultati di semaglutide, un altro incretino mimetico. La molecola ha una struttura analoga a liraglutide, gia approvato in Italia e negli USA, ma è più resistente alla degradazione (da parte di DPP4).

I partecipanti che avevano ricevuto per 16 mesi la somministrazione settimanale di semaglutide dimostrarono una perdita, in media, del 14,9% del loro peso; in confronto, i partecipanti del gruppo placebo persero mediamente solo il 2,4%. Con questi risultati la FDA approvò semaglutide per la perdita di peso nei pazienti con obesità (in Italia l’approvazione non è ancora arrivata)

La somministrazione settimanale invece di Tirzepatide per quasi 16 mesi insieme ad altri cambiamenti nello stile di vita ha permesso una riduzione del proprio peso in media del 22% (circa 23kg). In questo caso i partecipanti in media pesavano 104kg all’inizio e avevano un indice di massa corporea di 38.

Per concludere: uso e abuso

Mentre la comunità scientifica gioisce e, soprattutto, riflette attentamente sull’impiego clinico che possano avere questi farmaci, sui social questi sono invece diventati una sorta di trend virale. A vantarsi del loro utilizzo spuntano anche diverse celebrità tra cui Elon Musk e, forse, Kim Kardashian

L’utilizzo improprio del farmaco ha diverse criticità: lo rende meno disponibile a pazienti che ne avrebbero veramente bisogno e porta a diversi effetti collaterali tra cui nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, costipazione, brain fog e tachicardia

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